Archivi annuali : 2015

La crisi siriana raccontata in breve (e con qualche precisazione)

Quello che vedete è il video di #Whymaps che in pochi minuti e in maniera molto efficace racconta la storia della Siria. Il video è ben fatto, circola sul web e sui social network, ma necessita di qualche precisazione. Per questo abbiamo chiesto al nostro Rodolfo Casadei di vederlo e di commentarlo. Ecco cosa ne pensa il nostro inviato: «Giudizio complessivo: buono, con qualche difetto. Definisce gli Assad sciiti, in realtà sono alawiti, che stanno agli sciiti come i quaccheri stanno agli altri protestanti (facendo finta che i sunniti corrispondano ai cattolici). Imperfetta la mappa delle zone controllate dal governo: ci sono anche 3 città nell’est, circondate dall’Isis o dai curdi. Sovrastimata l’importanza della Siria come via strategica per l’esportazione del petrolio: oggi molto petrolio va verso la Cina, cioè verso est, e ai sauditi non dispiace pagare le tasse di passaggio all’Egitto, perché questo gli permette di esercitare influenza sul paese e di sostenere i militari contro i Fratelli Musulmani, che considerano nemici. Nell’elenco degli alleati internazionali mancano gli Hezbollah libanesi, molto importanti per il governo siriano, e il Qatar, che appoggia tutti i peggiori ribelli islamisti antigovernativi. Molto bene le informazioni storiche sul passato remoto e sul periodo colonialista. L’importanza strategica della Siria sta nel fatto che è l’anello centrale dell’asse sciita, che parte dall’Iran, passa attraverso l’Iraq e la Siria, e arriva sul Mediterraneo con la costa siriana e la costa libanese controllata da Hezbollah. I sauditi vogliono rompere l’asse nel punto debole (appunto la Siria, per le ragioni demografiche che spiega il video) per mettere in crisi l’Iran, rivale strategico dell’Arabia Saudita nel Golfo Persico. Invece la Turchia vuole semplicemente riportare la Siria sotto la sua ala, come ai tempi dell’Impero Ottomano. È vero, come si dice nel finale, che paesi artificiali come la Siria possono essere governati solo da dittature, e che questo significa periodiche rivolte».

Francia: almeno smettiamola con le chiacchiere

E’ inevitabile, ma non per questo meno insopportabile, che dopo tragedie come quella di Parigi si sollevi una nuvola di facili sentenze destinate, in genere, a essere smentite dopo pochi giorni, se non ore, e utili soprattutto a confondere le idee ai lettori. E’ la nebbia di cui approfittano i politicanti da quattro soldi, i…
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Attentati di Parigi. In prima fila contro la paura

Le domande degli amici più giovani su come resistere alla furia assassina o di come reagire o se sia giusto rispondere con le armi alle armi mi hanno fatto superare la rabbia e fatto riflettere. Di fronte alla violenza e all'inconsistenza delle cose è facile cedere all'istintività e alla irrazionalità del terrore. È anche evidente…
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Educare, al cuore del metodo

Oltre ogni riduzionismo, c'è la via. Che è Cristo La via dell’educare, se non si vuole rimanere disorientati dalle pedagogie più o meno riduzionistiche dei nostri tempi, è e resta solo una: Cristo. Egli ha detto di essere la via (Gv 14,6: odòs) e la parola metodo, che contiene la parola via ( metà: dopo…
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Desidero una Chiesa lieta, con il volto di mamma

Il nuovo umanesimo in Cristo Gesù Cari fratelli e sorelle, nella cupola di questa bellissima Cattedrale è rappresentato il Giudizio universale. Al centro c’è Gesù, nostra luce. L’iscrizione che si legge all’apice dell’affresco è “Ecce Homo”. Guardando questa cupola siamo attratti verso l’alto, mentre contempliamo la trasformazione del Cristo giudicato da Pilato nel Cristo assiso…
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