Scuola e mafia

 Leggendo il libro di Alessandro D'Avenia "Ciò che inferno non è" ci ha colpito questo fatto:
"[...] a volte si pensa che la mafia sia solo la violenza del pizzo, gli omicidi, le bombe. Ma don Pino lo sa che la vera violenza è l'assenza di una scuola media in un quartiere di quasi diecimila abitanti [...]"
La mafia il 15 settembre 1993 ammazza don Pino Puglisi per questa sua passione di aiutare i giovani a conoscere la realtà e a volere in modo testardo una scuola media nel quartiere Brancaccio, ad alta densità mafiosa, di Palermo. Si, in Italia succede anche questo! Si ammazza un prete, un uomo perché lavora per educare ed istruire i giovani.
La scuola, tenacemente voluta da don Puglisi, viene aperta dopo sette anni dalla sua morte. Come è vero che senza conoscenza c'è solo degrado e miseria è altrettanto vero che noi abbiamo bisogno di uomini, cioè di testimoni capaci di dare la vita per i propri amici.
Grazie don Pino (3P: Padre Pino Puglisi, così lo chiamavano i suoi ragazzi) per la tua fede e la tua testarda testimonianza a credere che solo a partire dall'avventura dell'educazione può esserci la liberazione dei giovani da ogni tipo di schiavitù mafiosa e non. E grazie ad Alessandro che ci ha regalato in questi mesi "Ciò che inferno non è" facendoci riscoprire la grandezza di un uomo e la bellezza del vivere dando la vita all'Ideale incarnato.

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