Giovani: apertamente a testa alta

"[...] Tutti guardano e vedono tutto, ma l'arte di vivere è vedere e dissimulare d'aver visto. E tacere, se hai visto troppo. Se vedi troppo puoi anche morirci. Don Pino sa che deve fare il contrario: guardare, vedere, essere guardato, visto. Apertamente a testa alta. E non far finta di niente se quello che si è visto è da cambiare.
L'inizio dell'inferno è abbassare lo sguardo, chiudere gli occhi, voltarsi dall'altra parte e rafforzare l'unica fede spontanea che la Sicilia conosca, quella fatalistica e comoda del "tanto nulla cambierà" . La sua pace si nutre di questa guerra a ciò che è sempre uguale, all'ordine costituito, tenendo gli occhi ben aperti. Quante volte lo deve ripetere ai suoi ragazzi: a testa alta, camminate a testa alta. Per quelle strade, quando alcuni passano, altri abbassano lo sguardo. La sottomissione oculare è regola di vita. Se guardi, stai lanciando una sfida. È lui guarda in faccia e negli occhi tutti [...] " 
Dal libro di A. D'Avenia. "Ciò che inferno non è"

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