Non cambieremo il mondo se non cambieremo l’educazione

"Non cambieremo il mondo se non cambieremo l'educazione"

L’essere figli di Don Giussani porta frutti di vita e conferme professionali inaspettati quanto sorprendenti. Un’avventura entusiasmante che continuamente si rinnova suscitando la personale responsabilità dinanzi ai fratelli uomini.
Grati per questo, il sottoscritto in qualità di presidente della Fondazione Romano Guardini insieme al presidente e agli amici della nostra Società Polisportiva Europa ha partecipato al seminario formativo "FUTVAL, Calcio di Valore" tenuto a Roma il 12 u.s., con la presenza di 50 personalità fra dirigenti, docenti, responsabili di opere educative e sportive, allenatori che hanno potuto condividere le loro esperienze ed entrare in contatto ed essere introdotti al metodo Scholas.
Si tratta di andare ad incontrare il 50% dei giovani del mondo che non riceve nessuna educazione.
"Non cambieremo il mondo se non cambieremo l'educazione".
Come incontrare i giovani? Educazione, cultura e sport sono le linee programmatiche richiamate durante tutta la mattinata come fondamento del metodo scholas http://web.scholasoccurrentes.org
Durante il mio intervento, ho sinteticamente richiamato quanto nella partecipazione al carisma ho imparato essere fondamentale per l’educazione della gioventù.Riprendendo l’affermazione di Papa Francesco sulla necessità di cambiare l’educazione: «Non cambieremo il mondo, se non cambiamo l’educazione», ho sostenuto, con la certezza dell’esperienza di una vita, la necessità che gli adulti accompagnino i giovani dentro la trama dell’esistenza nella scoperta del suo significato, così che la vita sia all’altezza dei loro desideri; che sia evitato il più grande pericolo della vita, seguendo una bellissima metafora di Papa Francesco, “tenere chiuso in uno scrigno il proprio tesoro”.
Non c’è altro scopo dell’educazione, se non questo: accompagnare i nostri ragazzi a stare davanti alle circostanze come la grande occasione data a ciascuno per scoprire la propria grandezza, la grandezza del destino buono cui siamo chiamati. Ma proprio questo ci vede tutti, giovani e adulti, di una fragilità sconcertante. «A queste generazioni di uomini non è stato proposto niente. Eccetto che una cosa: l'apprensione utilitaristica dei padri», ci ammoniva don Giussani.
Corriamo tutti, infatti, la tentazione di essere perennemente in fuga dalle circostanze, dalla fatica, dal dolore, dalle ferite che la vita offre. Fino a pensare che il nostro compito di educatori sia quello di evitare ai nostri ragazzi queste ferite, impedendo così loro di crescere e di diventare grandi.
Affinché ciascuno possa abbracciare le inevitabili circostanze come occasione per essere più certi e pieni di speranza bisogna accettare il rischio che l’educazione comporta: un rapporto tra due libertà che mettono in campo il loro desiderio di conoscere e comunicare il bello, il vero e il buono che hanno scoperto per fare un passo.
La sfida che si apre è quella di essere non solo bravi professionisti, ma di saper condividere i bisogni di chi incontriamo per condividere il senso della vita. «Non si può amare se non si è amati, non si può generare se non si è generati». Non si può imparare senza domandare. Non si può insegnare senza domandare. Non si può voler bene senza domandare. C'è un atteggiamento di domanda da riconquistare sempre.
Come acutamente rilevato da Pasolini, «se qualcuno ti ha educato non può averlo fatto che col suo essere».
Nel pomeriggio abbiamo potuto incontrare Papa Francesco in un momento assolutamente cordiale. Presenti Diego Armando Maradona, Francesco Totti, Ronaldinho, Roberto Carlos, Aldair, Cafù, Claudio Lopez, Hernan Crespo, Gianluca Zambrotta, Rui Costa, Juan Sebastian Veron, Alexis Sanchez, Diego Perotti, Vincent Candela, Felipe Anderson, Lucas Biglia, Nicolas Burdisso, Bryan Ruiz Gonzalez, Alessandro Murgia, Ciro Immobile, Totò Di Natale, Leandro Paredes, Juan Manuel Iturbe, Fabio Capello, Nek, I Ghost e tanti altri protagonisti della “Partita della Pace 2016”, unico grande evento in sinergia con il "FUTVAL, Calcio di Valore".
Anche questa occasione si è rivelata propizia: il Sommo Pontefice ha richiamato la responsabilità educativa dei “campioni sportivi” nei confronti dei giovani.
Noi non abbiamo potuto che riconoscere la grazia di stupirsi ancora per l'incontro fra uomini liberi, adulti che hanno veramente a cuore l'educazione dei giovani. Uniti dalla gratitudine per la paternità donata da Papa Francesco.
Nuovi compagni che si riconoscono già profondamente e liberamente amici fra loro, e per questo non temono di rischiare impegno e responsabilità a partire da un incontro vero.
Un incontro vero che, proprio perché vero, continua.
Continua in un’opera. Infatti, alla fine del seminario giunge imprevista la proposta di essere i referenti per l’Italia dello sviluppo del programma “FutVal, Calcio di Valore”.
«Chi non ha più l’illusione del grande successo e delle brillanti vittorie è capace di compiere e costruire opere che hanno un valore e durano nel tempo» (Romano Guardini).
Antonio Romano, presidente Fondazione R.Guardini

Clicca qui per scaricare l'intervento  del presidente della Fondazione R. Guardini Ing. A. Romano al Seminario Formativo "FUTVAL, Calcio di Valore", voluto da Papa Francesco tramite l'iniziativa Scholas

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