Orrore in Kenya: attacco a studenti cristiani

Il Kenya non si lascerà "intimidire dai terroristi". Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno Joseph Nkaissery all'indomani dell'attacco all'università di Garissa da parte degli qaedisti somali Shebaab, in cui sono morte 147 persone. "Il goverbo keniano non si lascerà intimidire dai terroristi che hanno scelto di uccidere vittime innocenti per umiliare il governo", ha affermato il ministro ai giornalisti presenti a Garissa. "Il governo è determinato a combattere i terroristi", ha aggiunto Nkaissery confidando nella capacità del Paese di "vincere questa guerra contro i nostri nemici".

L'attacco di ieri all'università di Garissa è il più sanguinoso dopo l'attentato all'ambasciata americana di Nairobi nel 1998 da al Qaeda, in cui morirono 213 persone.

L'assalto
Potrebbero essere alcune centinaia i giovani cristiani ancora nelle mani dei miliziani islamici di al-Shabaab che giovedì all'alba hanno fatto irruzione in un college universitario di Garissa, nell'est del Kenya, a 140 chilometri dal confine somalo.

Al termine delle operazioni di polizia, 16 ore dopo l'assalto, le vittime sono 147, tra cui 2 guardie. Una ottantina i feriti. Quattro degli assalitori sarebbero stati uccisi dalle forze di sicurezza keniane.

Un tweet del ministro dell'Interno Joseph Nkaissery dà numeri da brivido: a fine mattinata si erano contati solo 292 degli 815 studenti che al momento dell'assalto si presume fossero all'interno del complesso. Sarebbero circa 500 gli studenti mancanti all'appello. Fuggiti senza dare notizie oppure ostaggio dei terroristi? Di certo c'è che nel primo pomeriggio i miliziani si trovavano ancora nel complesso e affermavano di avere in mano solo "studenti cristiani" dopo avere "rilasciato i musulmani".

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OSTAGGI DECAPITATI. Numerosi studenti, ostaggio degli al-Shabab nell'attacco al campus universitario di Garissa, in Kenya, sarebbero stati decapitati. Lo hanno riferito alcuni sopravvissuti che sono riusciti a fuggire citati dalla rete all news sudafricana 'News24'. "Abbiamo visto molti corpi senza testa mentre fuggivamo, hanno ucciso molte persone", ha detto ancora scossa Winnie Njeri, una delle studentesse tratta in salva delle truppe di difesa di Nairobi. Anche Omar Ibrahim, un altro studente dell'università, ha raccontato che diversi corpi sono stati gravemente sfigurati dagli aggressori. "Ero in un gruppo che è stato salvato dalle truppe kenyote (Kdf) poco dopo l'una. Abbiamo visto molti corpi, alcuni non avevano la testa. Non so come qualcuno possa fare una cosa del genere", ha detto sconvolto.

L'IRRUZIONE ALL'ALBA
Secondo testimoni, oltre 10 miliziani con indosso divise tipo militare hanno fatto irruzione nel campus all'alba sparando all'impazzata, mentre la maggior parte degli studenti stava dormendo. I militanti sono arrivati da una vicina moschea, hanno ucciso due guardie e si sono poi recati negli alloggi. Quattro poliziotti che si trovavano sul posto sono intervenuti e uno è rimasto ferito.

"Abbiamo sentito degli spari, stavamo dormendo, erano circa le 5 del mattino e i ragazzi hanno iniziato a scappare per salvarsi", ha raccontato a Reuters TV uno studente rimasto anonimo. La Croce rossa ha riferito che 50 studenti sono stati liberati, mentre alcuni sono riusciti a fuggire.

Esercito e polizia sono poi riusciti a evacuare tre delle quattro residenze universitarie, ma terroristi sono rimasti a lungo asserragliati nel quarto dormitorio con un certo numero ostaggi.

La notizia sul sito del quotidiano keniota "Daily Nation"

"Stiamo cercando di evitare vittime ed è per questo che ci muoviamo lentamente, ma con sicurezza per salvare gli ostaggi", ha affermato il ministro Nkaissery. Un uomo è stato fermato mentre stava cercando di fuggire dal luogo dell'assalto

L'ambasciata americana a Nairobi, che il mese scorso aveva avvisato
del rischio di possibili nuovi attacchi terroristici, ha espresso su Twitter le proprie condoglianze per le vittime dell'attacco nell'università, che è stata fondata nel 2011 ed è l'unica della regione.

LA RIVENDICAZIONE. L'attacco è stato rivendicato dai terroristi somali al-Shabaab che dichiarano: «Abbiamo ostaggi cristiani». I miliziani sostengono anche di avere rilasciato i musulmani e ucciso o tenuto in ostaggio i cristiani, secondo una pratica di "selezione" già messa in atto due volte negli ultimi 4 mesi.

LA TAGLIA. La polizia ha offerto una taglia di 220mila dollari per Mohammed Mohamud, conosciuto anche come Dulyadin e Gamadhere, che è ritenuto la mente dell'attacco.

I PRECEDENTI. Il gruppo terrorista islamico somalo al-Shabaab già in passato aveva sferrato attacchi a Garissa e in altre parti del Kenya per rappresaglia contro la partecipazione delle truppe keniote al contingente dell'Unione Africana che combatte i miliziani islamici in Somalia. Il principale e più sanguinoso attacco è stato quello nel centro commerciale di Nairobi del settembre del 2013 in cui rimasero uccise 67 persone.

Nel 2012 alcune chiese di Garissa, compresa la cattedrale cattolica, erano finite nel mirino del gruppo terroristico islamico.

Articolo pubblicato su Avvenire

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