“Tu sconfini da umano patire”

I pannelli, oltre a riportare alcuni versi della tragedia di Sofocle, l'Elettra, sono corredati da un'immagine che ne richiama e veicola il significato.
Nel primo pannello possiamo leggere l'invito rivolto dal Coro ad Elettra a non sconfinare dal dolore umano; l'eroina risponde che è folle chi dimentica il trapasso doloroso dei genitori. La sua sofferenza viene, nel seguito del testo, rapportata a quella di Niobe, umana colpita dagli dei, per la sua superbia, e costretta a veder morire, uno dopo l'altro, i suoi figli.
Nel secondo pannello sono trascritti i versi in cui il Coro, saggiamente, incoraggia Elettra ad affidarsi alla potenza di Zeus, che tutto scruta, e a non dimenticare che il tempo è potenza che tutto spiana.
Nel terzo pannello troviamo alcune citazioni tratte dal celebre monologo di Elettra all'urna. La protagonista sottolinea il legame con il fratello Oreste, più caro a lei che alla madre matrigna Clitennestra. Anche il gruppo scultoreo evidenzia l'abbraccio materno di Elettra e il tenero affetto che la lega al fratello.
Nel quarto pannello trova spazio la scena cruciale della tragedia: il matricidio. Clitennestra invoca pietà, mostrando al figlio il ventre che lo ha generato. Elettra, assetata di vendetta, spinge il fratello a colpire la madre una seconda volta.

 

I PANNELLI DELLA MOSTRA

 

 

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